31/01/10

La Veillà des Artisans

Come promesso, ci siamo sacrificati (seeeeeeeeeeeee) e siamo andati alla Veillà des Artisans della Fiera di Sant'Orso (più semplicemente la Veillà, come diciamo noi).
La temperatura non troppo rigida e la giornata prefestiva hanno invogliato una folla enorme a partecipare anche se un venticello gelido cercava di infilarsi ovunque..

Ore 19.30 comincia la festa, il termomentro segna 1°

Ore 21 si balla e nelle zone riparate dal vento il termometro rimane stazionario


Ore 22 e 30 siamo nel cuore tradizionale della Fiera. La temperatura inizia a scendere, siamo attorno ai -2°. Andiamo a berci un vin brulé.

Mezzanotte, il termomentro è sceso a -4°. Ci imbuchiamo in una festa più o meno privata. Una volta si svolgevano solo nelle crotte (cantine) attorno alla colleggiata di Sant'Orso ma oggi si estendono anche ai bar (semichiusi al pubblico) un po' in tutta la città.
Qualcuno andrà avanti fino al mattino. Qualcuno non ha più l'età. Qualcuno dovrà pur dormire un paio d'ore per essere in grado di partecipare al secondo giorno di fiera ;-)



P.S.: quest'anno, le statistiche del primo giorno di fiera parlano di 120.000 visitatori...

30/01/10

Aosta, primo giorno di fiera


Sorpresa, questa notte una spruzzata di neve ha imbiancato la città.

Ovviamente nessuno si è spaventato e già alle 10...



Da anni ormai viene istituito un senso unico pedonale (all'entrata delle vie strategiche i tutori dell'ordine impediscono alla folla di entrare in senso contrario al flusso e spiegano come ovviare).
Alle 10 e 30...

alle 11...


Alle 11 e 30...


La tradizione vuole che dalla Fiera di Sant'Orso non si possa tornare a casa senza aver comprato almeno un pezzo, anche piccolissimo.



E, questa sera, dalle 19, la Veillà!

29/01/10

Una Fiera nella Città oppure...

... una città nella fiera?



Da domani l'intero centro di Aosta (un terzo della città) sarà invaso dai banchi degli artigiani (più di 1000) da mezzi agricoli e venditori ambulanti, girarrosti e caldarroste e forze dell'ordine a profusione.
La viabilità verrà stravolta e persino i percorsi degli autobus saranno modificati.
Ma già da ieri si respira profumo di fiera: in Piazza Chanoux (piazza del municipio) si è aperto L'atelier des métiers dove gli artigiani professionisti espongono le loro opere.

Da quando è stata istituita questa anteprima noi autoctoni ne approfittiamo per un tranquillo assaggio prima che la pazza folla (mai meno di 50.000 visitatori al giorno provenienti anche da Francia e Svizzera) invada vicoli e piazze.

E' già aperto in Piazza Plouves (fino a domenica 31 sera) anche il padiglione enogastronomico.


In un angolo, dopo aver fatto conoscenza con i nostri vini, mieli, pani, salumi, formaggi, castagne, marmellate, noci e persino con la carne delle nostre bovine, troverete gli artigiani valdostani professionisti non tradizionali. Tanto per darvi una piccola chiave di lettura... questo orso della ceramista Marina Torchio...


... questo Sant'Orso del suo collega Michelino Fazari ...


e questo minuscolo tatà dell'orafa Laura Giuffré non sono considerati tradizionali.


E perché mai potrebbe chiedersi il profano.
Troverà sempre qualcuno per rispondere (persino con un certo sussiego) : "Ma perchè non sono di legno! Quella di Sant'Orso è una fiera del legno!!"
Mah...? E' senza dubbio un evento di grande portata sia artistica che commerciale senza contare gli aspetti promozionali per l'intera Valle d'Aosta ma chi la visita per la prima volta (e probabilmente anche la seconda o la terza) difficilmente coglierà il senso di certi confini. Detto fra noi, anche noi che qui viviamo e abbiamo visto la fiera rinascere ed espandersi a dismisura dopo il grigiore degli anni 70, non sempre riusciamo a capire.
Buona fiera a tutti, senza confini.
Magari domani riusciamo a fotografare anche i banchi che propongono centrini ;-)
Intanto, come tutti i valdostani, in questi giorni guardiamo il cielo. La tradizione dice che "se l'orso tira fuori il pagliericcio" (per farlo asciugare prima di proseguire il letargo) ovvero se fa bello a Sant'Orso, c'è poi da aspettarsi quaranta giorni di brutto tempo.

25/01/10

1010° Fiera di Sant'orso


La leggenda narra che dall'anno 1000 in poi, il 30 e 31 Gennaio si sia tenuta ad Aosta la Fiera dei prodotti artigianali tipici e questo - a parte una breve interruzione durante la 2° guerra mondiale - tutti gli anni indipendentemente dal tempo e dai governi.
Quest'anno, il calendario vuole che cada di Sabato e Domenica. Ci saranno come al solito centinaia di migliaia di visitatori (50-60 mila al giorno) ma vale il viaggio e qualche coda.
Il programma

Un tempo gli espositori non potevano rientrare a casa la sera e ritornare in fiera al mattino dopo con tutta la merce (le strade e i mezzi di locomozione erano ben diversi da oggi) allora si organizzavano per passare la notte di veglia con fuochi, calderoni di minestrone o vino speziato.
Anche questa tradizione è rimasta ma si è evoluta. La notte tra il 30 e il 31 c'è la Veillà (la veglia festosa che continua per tutta la notte con qualunque temperatura e dobbiamo dire che quando il termometro scende sotto i -10 non basta nemmeno il vin brulé per scaldarsi).
In ogni caso, noi, quest'anno saremo in giro insieme ai nostri amici Laripionpion che suoneranno da qualche parte nelle vie della fiera.
Buona fiera a tutti!

17/01/10

Carnavals de Montagne 2010


Domenica 24 dalle ore 14,30 le maschere di tutti (quasi) i carnevali della Valle d'Aosta sfileranno nelle vie del capoluogo assieme ad alcuni altri carnevali di montagna. Nella foto le landzetttes del Carnavals de Montagne dell'anno scorso.
Qui potete scaricare il programma della manifestazione.
Noi, quest'anno non ci saremo, il trasloco della mamma e la macchina fotografica ancora dal riparatore (40 giorni ormai) ci dicono che... ma, forse...
Qui alcune immagini 2009 e qui e qui e qui
Naturalmente l'ultima parola spetta, come sempre, al Generale Inverno.