29/01/10

Una Fiera nella Città oppure...

... una città nella fiera?



Da domani l'intero centro di Aosta (un terzo della città) sarà invaso dai banchi degli artigiani (più di 1000) da mezzi agricoli e venditori ambulanti, girarrosti e caldarroste e forze dell'ordine a profusione.
La viabilità verrà stravolta e persino i percorsi degli autobus saranno modificati.
Ma già da ieri si respira profumo di fiera: in Piazza Chanoux (piazza del municipio) si è aperto L'atelier des métiers dove gli artigiani professionisti espongono le loro opere.

Da quando è stata istituita questa anteprima noi autoctoni ne approfittiamo per un tranquillo assaggio prima che la pazza folla (mai meno di 50.000 visitatori al giorno provenienti anche da Francia e Svizzera) invada vicoli e piazze.

E' già aperto in Piazza Plouves (fino a domenica 31 sera) anche il padiglione enogastronomico.


In un angolo, dopo aver fatto conoscenza con i nostri vini, mieli, pani, salumi, formaggi, castagne, marmellate, noci e persino con la carne delle nostre bovine, troverete gli artigiani valdostani professionisti non tradizionali. Tanto per darvi una piccola chiave di lettura... questo orso della ceramista Marina Torchio...


... questo Sant'Orso del suo collega Michelino Fazari ...


e questo minuscolo tatà dell'orafa Laura Giuffré non sono considerati tradizionali.


E perché mai potrebbe chiedersi il profano.
Troverà sempre qualcuno per rispondere (persino con un certo sussiego) : "Ma perchè non sono di legno! Quella di Sant'Orso è una fiera del legno!!"
Mah...? E' senza dubbio un evento di grande portata sia artistica che commerciale senza contare gli aspetti promozionali per l'intera Valle d'Aosta ma chi la visita per la prima volta (e probabilmente anche la seconda o la terza) difficilmente coglierà il senso di certi confini. Detto fra noi, anche noi che qui viviamo e abbiamo visto la fiera rinascere ed espandersi a dismisura dopo il grigiore degli anni 70, non sempre riusciamo a capire.
Buona fiera a tutti, senza confini.
Magari domani riusciamo a fotografare anche i banchi che propongono centrini ;-)
Intanto, come tutti i valdostani, in questi giorni guardiamo il cielo. La tradizione dice che "se l'orso tira fuori il pagliericcio" (per farlo asciugare prima di proseguire il letargo) ovvero se fa bello a Sant'Orso, c'è poi da aspettarsi quaranta giorni di brutto tempo.

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