14/12/09

Il Mecoulén (o Pan dolce) di Cogne


Tipico dolce natalizio di Cogne che è una delle più vecchie località turistiche valdostane (il Re Vittorio Emanuele II l'aveva eletta a zona di caccia favorita).

La ricostruzione della ricetta del Mecoulen è stata un' avventura. Quella presente in diversi libri dedicati alla cucina valdostana (sempre la stessa, magari divisa per 2 o per 4, ma sempre lei) , è purtroppo completamente sbagliata. Anziché una palla di pasta produce una pastella appena più densa di quella per le crèpes. Sono cose che capitano quando si cerca di divulgare una ricetta che non viene praticamente mai usata per piccole quantità, bensì in dosi da panificio o da panificazione collettiva. Essì, da noi i forni comunitari esistono ancora e in questa stagione sono all'opera per la tradizionale infornata natalizia. Non è stato facile equilibrare gli ingredienti e i colleghi di lavoro hanno fatto merenda con diversi esperimenti più o meno appetibili ma, con l'aiuto di Gic e Ciccioformaggio e di Maria Luisa, co-autrice di Cucina di tradizione della Valle d'Aosta- Priuli e Verlucca editori, ce l'abbiamo fatta e siamo fieri e felici di poter condividere dosi attendibili e collaudate che consentono di ottenere due belle pagnottelle.

Ingredienti:

550 g di farina tipo "00"
100 g di farina Manitoba
250 ml di latte
50 ml di panna
150 g di zucchero
25 g di burro
15 g di olio evo (due cucchiai)
1 uovo intero
1 tuorlo
2 limoni non trattati (la buccia grattugiata fine)
7 g di lievito di birra disidratato (una bustina)
un pizzico di sale
100-150 g di uvetta
1/2 bicchiere di rum


Preparazione:

La sera prima, preparare un lievitino facendo sciogliere il lievito e due cucchiai di farina in mezzo bicchiere di latte tiepido e lasciarlo riposare una mezz'oretta.
Nel frattempo, mescolare le farine, lo zucchero, il sale e la buccia di limone agli ingredienti liquidi (latte, olio, panna, burro ammorbidito e uova sbattute ma NON il rum).
Unire il lievitino all'impasto e lavorarlo una ventina di minuti (meno se con l'impastatrice).
Lasciare riposare 12 ore (tutta la notte) a 16° - 18°. Se la temperatura in casa è superiore, si possono ridurre i tempi di lievitazione. A noi l'impasto è triplicato.
Prima di andare a dormire, lavare l'uvetta con acqua calda, 2 o 3 volte, e metterla a bagno nel rum.
Il giorno dopo, scolare l'uvetta, asciugarla e infarinarla prima di incorporarla delicatamente all'impasto. Attenzione alla maglia glutinica! (Pensate all'impasto come ad una stoffa che non deve essere strappata e impastate sollevando i lembi e richiudendoli verso l'interno.
Dividere l'impasto in due e formare due pagnottelle rotonde. Lasciare riposare fino al raddoppio del volume e infornare in forno preriscaldato a 210° per 10 minuti poi 35 minuti a 180°, tenendo a portata di mano un foglio di carta forno nel caso dovvessero scurire troppo.


Far raffreddare su una griglia ed aspettare alcune ore prima di tagliarlo, non come abbiamo fatto noi con la scusa della foto :-)
E' ancora più buono l'indomani, magari con la fiocca (panna montata) come vuole la tradizione o con la crema di Cogne. Ma questa è un altra storia, tutta da sperimentare...

4 commenti:

Elena Bruno ha detto...

Già la parola pan dolce mi mette di buon umore :-) vedendo poi la sofficità della pagnotta ... slurp!
Visto che la crema di Cogne l'ho assaggiata durante l'utima gita, si può anche avere anche una "dritta" di come di fà la crema? tanto per non farmi mancare niente ...
Grazie mille!!!

Tar e Tifla ha detto...

La crema di Cogne è allo studio :-)
è sempre una ricetta tipica ma non tradizionale e... per il momento sei autorizzata a sostituirla con una crema inglese ;-)

Oca Bonga in cucina ha detto...

Che soffice questo pane già così vien voglia di addentarlo...e con la panna sarà sicuramente una bontà!
Ciao Arianna

Tar e Tifla ha detto...

In realtà, sembra più morbido di quello che è, perchè era ancora tiepido quando lo abbiamo fotografato ma se si ha la pazienza di apsettare almeno 12 ore è più buono ma anche più compatto :-)